Lavorare con il web: diventare webmaster
Analizziamo il lavoro del webmaster, figura professionale nata nei primi anni Novanta l'avvento di internet ed profondamente cambiata nel corso degli anni
Andrea Pastore 27/12/2019 0
Con questo articolo inauguriamo una nuova rubrica, dedicata a chi vuole fare del web la propria professione. Cominciamo quindi a parlare del profilo più diffuso nel mondo web, quello del webmaster. Quella del webmaster è la prima fra le tante figure professionali comparse nei primi anni '90, quando internet ha cominciato a diffondersi nel nostro paese. Oggi identifica una persona in grado di costruire un sito web, gestirlo in ogni suo aspetto (anche quelli legati all'hosting) ed adeguarlo alle esigenze del cliente / datore di lavoro. È la persona a cui ci si rivolge quando il sito ha un problema, quando bisogna inserire un nuovo utente, impostare una nuova email, inserire una nuova funzionalità, ecc.
Competenze principali richieste per fare il webmaster
La principale competenza richiesta è quella di saper realizzare un sito web, quindi conoscere bene il CMS che si intende utilizzare per venire incontro alle esigenze del cliente / datore di lavoro. Altro aspetto importante è che un webmaster deve avere una buona conoscenza di tutto ciò che ruota intorno ad internet: SEO, hosting, tendenze, webmarketing e cosi via. Ovviamente un webmaster non deve obbligatoriamente essere un esperto in tutti questi ambiti, ma è necessario che abbia un'infarinatura di ogni cosa, in modo da poter dialogare con l'esperto di turno per poter raggiungere l'obiettivo richiesto.
Chi ha bisogno di un webmaster?
Tutte le aziende che vogliono fare bene sul web hanno bisogno di una figura di riferimento a cui affidare il sito. Il web cambia velocemente, fare un sito e abbandonarlo a se stesso non porta risultati. Bisogna adeguarsi agli standard che impongono i colossi del web e man mano vengono aggiornati (primo fra tutti Google, che periodicamente cambia il suo algoritmo di ricerca), seguire le nuove tendenze e molto altro.
Cosa serve per diventare webmaster di siti Geecom?
Per diventare un buon webmaster con Geecom è necessario fare il corso base e il corso avanzato. Il corso sviluppatori è una utile aggiunta e consente di eseguire personalizzazioni molto specifiche, ma dipende anche dalle inclinazioni di chi fa il corso. Se ad esempio si è più orientati verso la grafica non è una buona idea affrontare il corso sviluppatori, e questo non preclude la possibilità di diventare un buon webmaster. Semplicemente in caso di personalizzazioni che richiedono di intervenire sul codice dovrà appoggiarsi ad una persona esterna.
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Andrea Pastore 15/09/2024
Cosa serve per vendere online: la normativa e-commerce in Italia
Il settore del commercio elettronico è in costante crescita da diversi anni e non può essere più ignorato da chi ha un'attività commerciale. Non avere un e-commerce, oggi, significa precludersi la possibilità di avere una fetta di clienti (sempre crescente) che acquistano esclusivamente online. Il settore dell'e-commerce, però, è regolato da diverse normative italiane ed europee che devono essere applicate alla lettera, pena pesanti sanzioni.
Cosa serve per avviare un e-commerce
Il primo requisito per aprire un e-commerce è quello di avere la parita IVA. In altri campi è possibile esercitare un'attività senza partita IVA purché sia occasionale o con guadagni inferiori ai 5000 € annuali, ma non è questo il caso: avere un e-commerce non può essere definita un'attività occasionale, considerando l'investimento necessario per acquistare il materiale, il tempo necessario per inserire e aggiornare i prodotti nel sito e cosi via.
Una volta aperta la partita IVA, sarà necessario iscrivere la nostra attività nel Registro delle Imprese, presso la Camera di Commercio e inviare la segnalazione di inizio attività (SCIA) allo sportello delle attività produttive (SUAP). Chi ha un negozio fisico deve modificare la SCIA indicando che da un determinato momento venderà anche online.
Dati obbligatori da inserire in un sito di vendita online
La normativa e-commerce stabilisce che un potenziale acquirente deve poter identificare facilmente chi sta vendendo il prodotto. Nel footer del sito, quindi, vanno specificate una serie di informazioni, che sono:
- ragione sociale della nostra attività
- la sede legale
- recapiti telefonici e un indirizzo email
- partita IVA
- numero REA
Oltre a questo, le società di capitali (ad esempio le SRL o le SPA) devono indicare anche il capitale sociale versato. Il mancato rispetto della normativa e-commerce può comportare una sanzione fino a 10000 €.
Tutti gli e-commerce sono poi tenuti a specificare le condizioni generali di vendita, che devono contenere:
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- tempi di consegna
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Altro aspetto fondamentale è il rispetto della normativa sulla privacy, argomento già trattato in questa guida alla GDPR.
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